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  Il terzo itinerario non è completamente percorribile in auto, anche se non è obbligatorio tornare indietro per poter procedere verso il tratto del Richelieu e Forte Santa Tecla, dalla Cappelletta dei Cacciatori: a sinistra di essa, infatti, una sterrata discende a Sant'Eusebio, dal quale è possibile poi ritornare indietro sino all'Ospedale San Martino, per risalire ai forti Santa Tecla e Richelieu. Altrimenti, per chi riuscisse ad organizzare il recupero in auto, si può discendere a piedi dal Ratti verso il Richelieu e Forte Santa Tecla, ma il giro è lungo e servono gambe buone.

  Sì a moto da fuoristrada leggere, meglia trial, per quanto potrebbe esserne vietato il transito. Non so...  

  Ad ogni modo, l'escursione è gratificante sia dal punto di vista panoramico che architettonico, soprattutto la salita al Forte Ratti e la visita esterna al Forte Richelieu. Tra tutti, Forte Quezzi è il meno gratificante: a ridosso delle mura meridionali è stata ricavato un ricovero per le capre, mentre l'ingresso è in Proprietà Privata; Torre Quezzi, invece, è accessibile ben conservata. Forte Ratti è spettacolare e, per questo, richiede almeno un'ora di camminata in salita, a buon passo. 

  L'ultima parte dell'itinerario la si può imboccare di fianco all'ingresso del San Martino, per Via Donghi prima, e poi per Vie Berghini e Camaldoli dopo. Il Forte Santa Tecla è chiuso, ma la visita esterna è piacevole; il Forte Richelieu si paga la camminata nell'ultimo tratto. 

  In questa zona, fuori dalla mappa, non sono considerati il Forte San Martino ed il Forte San Giuliano, perchè non ho ancora avuto occasione di visitarli. 

 

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