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  Il secondo itinerario si sviluppa verso Nord, distaccandosi dal primo in corrispondenza del Forte Sperone. 

E' un itinerario pedonale o per mountain bike. Si articola sulla cresta della dorsale che divide la Val Polcevera dalla Val Bisagno, con una sensazione panoramica semplicemente meravigliosa; rispetto agli altri itinerari, infatti, non vi sono tratti coperti dalla vegetazione o a ridosso di crinali. Semplicemente, si è più in alto di tutto, a perdita d'occhio.

  I colori dominanti sono l'azzurro ed il verde. La città resta lontana, silenziosa. Purtroppo un incendio ha recentemente devastato la vegetazione, arrivando a lambire i bastioni del Forte Puin e del Forte Sperone, superando la ferrovia di Caselle che corre a mezza costa, a quota inferiore. 

  Qui, il tempo sembra essersi realmente fermato. Ad eccezione dello Sperone, bellissimo ma sbarrato, tutti gli altri si "concedono" più facilmente alla visita. E' affascinante l'idea che il Forte Puin, fino al 1978, fosse abitato da un Architetto con funzione di concessionario, che ne curò il restauro; oggi risulta tuttavia abbandonato e chiuso, come tutti gli altri, ad eccezione del Fratello Minore. 

  Il tempo di percorrenza, di buon passo e senza contare le visite, è di circa un paio d'ore per salire dal Forte Sperone al Forte Diamante. Si deve lasciare l'auto nei pressi del Castellaccio, o nel piazzale a ridosso delle mura dello Sperone, non appena imboccata la via delle baracche. 

 

 

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