Savona - Batterie dell'800

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Descrizione

Batteria di Nostra Signora del Monte (alture Ovest di Savona)

L'imponente complesso della Batteria

Dalle postazioni ai locali sottostanti, scala 

La piazza di tiro, cannoni in barbetta 

Batteria di Nostra Signora degli Angeli (alture Est di Savona, Conca Verde)

Veduta dei cortili interni, da sopra l'ingresso

La piazza di tiro e, dietro, cupole coordinate tiro 

La cupola per il rilevamento delle coordinate di tiro 

La targa commemorativa: messi al muro e fucilati  

Forte Ciuto (Alture Nord di Savona, più arretrato)

La piazza di tiro, immorsata nel terreno

I locali logistici, al di sotto delle piazzole

Accesso in calcestruzzo ad uno dei baluardi

Un tratto delle mura perimetrali

  

  Il sistema difensivo di Savona alla fine del 1800 si affidava a tre batterie arroccate nell' immediato entroterra: l'installazione di Nostra Signora degli Angeli, ad Est; quella di Nostra Signora del Monte, ad Ovest; mentre a Nord, sulla vetta dell'omonima cima, provvede lo sbarramento del Monte Ciuto. La funzione di quest'ultimo era fornire copertura adeguata alle spalle delle prime due, ed effettuare un tiro efficace sul Colle di Cadibona, nel caso si fosse reso necessario contenere un attacco da quella via.

  Al momento della loro progettazione, le tre batterie costituivano certamente un contrafforte di grande potenza ed importanza strategica; molto denaro fu speso infatti nella difesa di Savona, che era lo scalo marittimo di Torino. Tuttavia, contrariamente a quanto accadde alle fortezze del passato presidiate per secoli, la rapida evoluzione delle forze aeree condannarono queste installazioni ad un breve servizio, essendo facilmente individuabili (e neutralizzabili) dal cielo.

  All'epoca del Secondo Conflitto tutte le piazzaforti erano armate ed operative, presidiate prima dal Regio Esercito e poi dalla Wermacht. Solo il Forte Ciuto, pesantemente bombardato durante l'attacco di Savona del 1940, subì una riduzione dell'operatività.

  Il loro servizio terminò comunque dopo la Seconda Guerra Mondiale.

 

VISITA DELLE BATTERIE

La visita delle batterie è tecnicamente vietata, come indicato dai cartelli affissi all'esterno delle mura. Dal punto di vista della conservazione, sono tutte in abbandono e molte strutture metalliche risultano indebolite dalla corrosione; lo stato delle volte non è perfetto, di conseguenza esiste il rischio del distaccamento dei calcinacci. Detto questo, per una visita di buon senso, l'itinerario si può percorrere facilmente in auto partendo sia da Est che da Ovest.

  a) La Batteria di Nostra Signora degli Angeli, ad Est, si trova in località Conca Verde, via alla Strà, direzione dell'Ostello della Gioventù; qui giunti, occorre percorrere un tratto di strada sterrata che piega sulla destra poco dopo. Le condizioni della batteria sono discrete, la visita sicuramente emozionante: è quella meglio conservata, delle tre, presentando ancora le cupole di ghisa alle postazioni di rilevamento del tiro. All'interno del cortile, una targa commemorativa ricorda i nomi delle vittime nazifasciste fucilate nel cortile, contro un muro ancora crivellato di proiettili. 

  b) Il Forte Ciuto lo si raggiunge proseguendo sulla medesima strada asfaltata della Batt. di NS Angeli. Cento metri dopo l'attacco della sterrata che conduce alla batteria, si giunge ad un bivio: prendere a sinistra e mantenere la strada. Dopo alcuni chilometri si giunge ad un trivio: una casermetta truppa in un piazzale di terra battuta confermerà il punto. Dal centro dell'incrocio si innalza la militare in terra battuta che conduce all'ingresso del Forte. La struttura è molto particolare: a quella tradizionale del Forte Ottocentesco, si sovrappone quella in calcestruzzo che si evolverà nei progetti delle Opere del Vallo Alpino. Tutto il forte è quasi totalmente immorsato nel terreno, ed alcune sezioni sono raggiungibili solamente in cunicolo. I danni subiti durante i bombardamenti sono evidenti, e la struttura risulta in molti punti fratturata o franata.

  c) La Batteria di Nostra Signora del Monte la più vicina al centro abitato, in località Legino, nei pressi del casello autostradale di Savona. Dal Forte Ciuto, la strada che nel trivio torna verso la città di Savona conduce infine alla batteria. In un tornante nei pressi del Santuario, presso una piazzola in terra battuta, una recinzione danneggiata consente l'accesso ad un lotto di terreno incolto. A meno di duecento metri dalla strada, è ubicata la fortificazione.

  La vegetazione la circonda quasi completamente, mentre lo stato di conservazione delle murature è tale da imporre una grande attenzione a dove si cammina. L'architettura è molto simile a quella di Nostra Signora degli Angeli, come concezione logistica, ed è forse più piccola come dimensioni.

 

  Nelle due installazioni costiere sono presenti terrazze sopraelevate dominanti tutto il golfo di Savona, da Vado Ligure ad Albisola. Camminamenti in cunicolo, scale esterne ed interne assicurano i collegamenti tra le piazzole di tiro ed i locali logistici inferiori, le riservette e la polveriera al piano inferiore. Altri cameroni completano la struttura logistica mentre, all'interno dei cortili, altre casermette per il corpo di guardia e la truppa completano l'installazione. 

 

  Il Forte Ciuto differisce completamente, prediligendo uno sviluppo sotterraneo, mura lunghe ed un fossato che lo circonda completamente, dal quale si accede a varie postazioni di tiro, a quote diverse. 

 

 

 

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