Cima Gavi - Monte Magliocca

TORNA ALLA MAPPA SETTORI

APPUNTI e CONSIDERAZIONI

      

 

 

 

 

 

Cima Gavi e il Monte Magliocca, insieme alla cintura collinare che da Forte San Paolo risale fino a questa zona, erano rinforzate da una linea di bunker piuttosto robusta, di cui oggi resta ben poco da visitare.

Dato che i test di demolizione per il dimensionamento delle cariche furono condotti qui, la distruzione di alcune Opere è praticamente totale, già dall'epoca immediatamente post-bellica. Successivamente, l'espansione della Città e il recupero della zona hanno portato ad una delimitazione netta delle Proprietà Private, ripristinando così l'esproprio per la costruzione delle Opere.

Frequentavo la zona nel periodo 1998-2000, conoscendo una persona che vi abitava. All'epoca si riconoscevano ancora le macerie di quasi tutte le Opere: il 37 San Lorenzo, il 38 Castel D'Appio e il 39 Ville; il 35 Gavi è stato esplorato e fotografato, il 30 Gibelli riconosciuto a stento nella boscaglia...

Ho avuto l'occasione di parlare con un anziano di Seglia, che cordialmente mi ha indicato alcune possibili ubicazioni e i nomi delle persone a cui chiedere, proprietari dei terreni. Inoltre avevo tentato di raggiungere alcuni ingressi di postazioni sul Monte Magliocca, accompagnato in una proprietà privata, senza successo a causa della vegetazione.

Ho rinunciato all'esplorazione a causa del fastidio che credo dia parlare di bunker ai proprietari dei terreni. E' possibile si tratti di questioni in sospeso tra uso capione e proprietà demaniale, senza contare il fastidio generato da chi si aggira intorno alle case guardando oltre il muro di cinta. Senza contare la condizione davvero impietosa delle Opere, spesso ridotte a cumuli informi di macerie, così piccole da risultare irriconoscibili. 

TORNA ALLA HOME PAGE

ALLA SCHEDA PRECEDENTE

ALLA SCHEDA SUCCESSIVA