Vado Ligure

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Descrizione

 

Le mura imponenti del Forte S.Giacomo sul fronte dell'ingresso

Forte S.Elena, punto di lancio per parapendisti

Forte S.Elena, ruderi delle casermette

Una feritoia Opera  sotto il F.te S.Giacomo (S.Rizzi)

L'interno di una postazione (S.Rizzi)

Mascheramento della casamatta (S.Rizzi)

Sviluppo dei cunicoli nelle Opere  (S.Rizzi)

  

  La notte del 14 Giugno del 1940, la città di Vado Ligure (insieme a Savona e Genova) subì un pesante bombardamento navale da parte della Marina Francese, come rappresaglia all'attacco aereo italiano sulla città di Tolone. Gli obiettivo erano i poli industriali ed i porti delle principali città liguri.

  A poco valse l'intervento delle difese costiere realizzate  tra la fine del 1900 e l'inizio della Seconda Guerra Mondiale, che non avevano sufficiente gittata per colpire le navi nella loro posizione di tiro. Esse poterono agire indisturbate a circa 15 km dalla costa, senza che i Mas della XIII Flottiglia, le Batterie costiere ed i cannoni del treno armato potessero raggiungerle. 

  Lo sbarramento di Vado prevedeva due batterie fisse, una al Forte San Giacomo e l'altra a quota superiore ("la Batteria"). La terza, Forte San Elena, era fuori uso dagli anni '20, quando un incendio nella Santa Barbara la distrusse totalmente. La Batteria di Nostra Signora del Monte, a Savona, ed il Treno Armato n°3 di Albisola avrebbero forse potuto ottenere qualche centro se la gittata dei cannoni fosse stata sufficiente. 

  A completare lo sbarramento di Vado due Opere in casamatta al di sotto dello sperone di roccia del Forte San Giacomo, a protezione dello scalo portuale. Non ho notizie certe sull'anno di costruzione e, di conseguenza, a chi sia attribuibile la loro realizzazione. 

  La condizione attuale delle Opere è la seguente:

a) Forte San Giacomo è ufficialmente chiuso, ma si entra discendendo una breve scalinata protetta da corrimano realizzata sullo strapiombo di roccia adiacente l'ingresso. Il Forte si sviluppa su quattro livelli, di cui uno interrato. La visita richiede la solita prudenza e buon senso. Ubicazione: nei pressi dello scalo di vado, alla rotonda, imboccare la diramazione sotto il cavalcavia e lasciare la macchina alla sbarra.

b) "La Batteria" è di Proprietà Privata e la visita libera non è possibile.

c) Forte S. Elena è distrutto. Sopravvivono alcuni baraccamenti riconvertiti in piattaforma di lancio per parapendisti. In una giornata di sole, è un polo panoramico incantevole.

d) Opere in caverna. Ringrazio Simone RIZZI per le foto che mi ha inviato, scattate durante la sua recente escursione. Le Opere sono aperte e visitabili, ubicate al di sotto del Forte San Giacomo. Si tratta di due opere distinte, dotate di uno sviluppo in cunicolo di una certa rilevanza, molto simili nella planimetria.

 

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