Albenga

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Descrizione

Tratto di muro antisbarco in C.so Michelangelo

Bunker lungo la via Aurelia, con due feritoie e torretta

Tobruk integrato al muro antisbarco, cantiere navale 

Tobruk nel muro del cortile Area Militare dismessa

Bunker murato entro l'Area Militare dismessa

Ingresso postazione a ridosso galleria FS

Feritoie murate con tiro alla Ferrovia, imbocco tunnel 

Seconda postazione demolita sopra alla Ferrovia

L'imbocco della galleria difesa dal bunker

 

  Le tracce del Vallo Ligure ad Albenga testimoniano i momenti difficili che la città ha affrontato durante la Seconda Guerra Mondiale. Era presidiata militarmente dai Nazifascisti e numerosi episodi di violenza vennero perpetrate dai loro agenti; si ricordi la triste vicenda del "Boia di Albenga", Luberti, condannato a morte dopo la guerra e poi, per vari cavilli ed amnistie, tornato a piede libero per il resto della vita (si veda Wikipedia per la biografia).

  La funzione logistica della città era fondamentale già prima dell'8 Settembre, essendo un presidio militare permanente, all'imbocco di una via di infiltrazione naturale per il Piemonte. Già prima della guerra era un nodo ferroviario di una certa importanza, tanto che vi fu destinato il Treno Armato n° 2 della Regia Marina; tale armamento era ricoverato nella Galleria di Santo Spirito che, per tale scopo, è stata dotato di raddoppio del binario. 

  Il lungo litorale sabbioso era un potenziale punto di sbarco e, per questo, la Todt realizzò un muro antisbarco presidiato da postazioni Tobruk  e bunker da cannone. Alcuni rifugi antiaerei vennero scavati per la protezione della popolazione durante gli attacchi dal mare e dal cielo.

  Alle foci del Centa, vennero eseguite numerose fucilazioni: di queste, 59 vennero imputate a Luberti. Un museo partigiano ricorda le vittime all'interno di un bunker sul lungomare, ma non è la sola opera ancora riconoscibile nel moderno sviluppo cittadino. 

  Si prenda come riferimento la galleria sull'Aurelia ad Ovest di Albenga, per identificare alcune opere:

  a) imbocco Ovest del tunnel. Verso mare, nel terrapieno si apre l'ingresso a due postazioni con tiro rivolto al mare ed alla ferrovia; terra e rifiuti ne impediscono l'ingresso. Verso montagna, invece, si vede una villa fortificata: dai vari blog, mi sembra di capire che nasconda un bunker piuttosto grande (notizia da verificare). 

  b) sulla destra, un centinaio di metri prima dell'imbocco ovest del tunnel, si distacca l'accesso al lungomare Michelangelo. Procedendo in direzione Genova, si riconosce il muro antisbarco, un bunker nel cortile di una zona militare ed un Tobruk nel muro antisbarco che lo delimita. Un altro Tobruk è a ridosso del muro antisbarco presso l'ingresso del cantiere navale. 

  c) Imbocco est del tunnel. In direzione Genova, lungo l'Aurelia, si incontra un bunker monoblocco con due feritoie e quella che pare una piazzola (o basamento di una torretta) sul cielo. L'ingresso è murato, come le feritoie.

  d) Sulle spiagge si incontra sicuramente un bunker sepolto dalla sabbia ben visibile dal treno... potrebbe essercene un altro. 

  e) Bunker riconvertito a Museo presso la foce del Centa

  f) Varie caserme, di cui non conosco la storia attuale. Una di esse, sul mare, è chiusa.

  Propongo qui sotto alcune immagini del cordialissimo Sig. Giovanni CERVINO, che ne ha autorizzato la condivisione. Anch'egli appassionato di fortificazioni, pubblica su Facebook le foto delle sue escursioni; da visionare assolutamente il suo reportage completo su Albenga.  

Mascherata da villa, opera su due livelli in Via Piave

Una feritoria emerge dalla sabbia,camping "Piccolo Paradiso"

Museo della Resistenza nel bunker presso la Foce del Centa

Ingresso di un'opera non ben definita, recentemente murato

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